Lucia Coppola - attività politica e istituzionale | ||||||||
Legislatura provinciale
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Comune di Trento
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Trento, 6 ottobre 2013 In questi giorni si è fatto un gran discorrere di biblioteche, a partire dal bel progetto di Botta relativo alla biblioteca universitaria, ormai, pare, accantonato definitivamente. Se ne va il libro aperto sulla città e sul fiume, il tempio laico, come era stato definito da qualcuno, che avrebbe, con la sua maestosità architettonica e la sua nobile funzione, completato il quadro culturale in quella zona della città, insieme al Muse, all'università e alle Albere di Renzo Piano. Non sono più i tempi. Si è anche felicemente conclusa, qualche giorno fa, la bella manifestazione “Medita”, la mostra dell'editoria trentina, che ha visto editori, autori e librai incontrare i lettori: molti, interessati, partecipi. Un merito importante e universalmente riconosciuto va certo alle nostre tante biblioteche, a quella meravigliosa comunale di Trento e a tutte le altre che, in circoscrizioni, città e paesi, svolgono la loro missione di aprire nuovi orizzonti, e le menti, di tutti noi che le frequentiamo. La biblioteca è per tanti il rito collettivo della pausa dalla vita frenetica, è il silenzio, il frusciare lieve delle pagine, l'odore di caffè al mattino, la lettura dei quotidiani. Risponde al bisogno intimo e personale della lettura ma in una dimensione collettiva: in biblioteca non si è soli. Nel mio lavoro di maestra ho accompagnato spesso i bambini in biblioteca. Loro amano frequentarla ed è bene che imparino presto, quando sono ancora molto piccoli ma, già detentori di tessera, sono in grado di comprendere e apprezzare, di acquisire dimestichezza coi luoghi condivisi della cultura e del sapere. I libri ci accolgono, disposti negli scaffali a tema o sui tavolini che invitano a una prima, veloce ricognizione, per sfogliarli e intuirne i contenuti. In Trentino sono raccolti e catalogati con cura, messi in rete e l'offerta è ovunque diversificata, di qualità e aggiornata. Il personale è preparato e formato. La biblioteca rappresenta l'ordine gentile nel disordine creativo della fantasia e della ragione. Questa mia lunga e appassionata prolusione vuole essere un invito forte a chi ci amministra a salvaguardare questo patrimonio, che già dal 1700 caratterizzava la nostra provincia ed è luogo di complicità, collaborazione, equità e uguaglianza. Di solidarietà, per uomini e donne di classi sociali diverse che possono avere accesso ai saperi. La qualità raggiunta, di luoghi e opportunità, dalle 197 biblioteche provinciali, pubbliche, private, speciali, il prestito interbibliotecario, la digitalizzazione, l'aggiornamento in itinere sono obiettivi da ribadire e sostenere economicamente e culturalmente. Perché con la cultura non solo “si mangia”, ma si dormono anche sonni più tranquilli, si costruisce cittadinanza, coesione sociale, rispetto. I numeri parlano da soli: prestiti annuali per 1 milione e seicentomila tra libri e documenti, frequentazione da parte di 150 mila turisti all'anno. Fonti, documenti, accoglienza sono a disposizione di studenti e studiosi. Ora, la crisi economica fa prospettare anche nella nostra provincia tagli e ridimensionamenti: storicamente si parte sempre da ciò che si ritiene, forse sbagliando, meno importante, meno essenziale. Si pensa di ridurre gli investimenti sul catalogo unico, sui prestiti interbibliotecari, introducendo la tessera a pagamento, cioè la tariffazione del prestito. Proprio in un momento così delicato e difficile per tante famiglie. Penso che ottimizzando l'esistente con valutazioni accurate, cercando opportune collaborazioni tra pubblico e privato, spostando risorse da capitoli di spesa meno importanti in una revisione complessiva dei costi della pubblica amministrazione e della politica, si possa conservare e valorizzare questo bene comune prezioso che è rappresentato dalle biblioteche. Investendo anzi sul sistema bibliotecario, sull'istruzione per i giovani e i ragazzi, sull'educazione permanente. Perché le biblioteche, tutte, sono amiche dei cittadini e della buona politica e sabato 5 ottobre lo dimostreranno con la celebrazione in tutta Italia del Bibliopride, cioè dell'orgoglio delle biblioteche e dei bibliotecari. Lucia Coppola |
LUCIA COPPOLA
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